di Alberto
Carrara, LC
È lo stesso dire “sono emozionato” che “provo
un’emozione”? C’è differenza tra emozione
e sentimento? Sono semplicemente
sinonimi? In questi giorni, dai giornali che riportano il
successo a Cannes dell’altro giorno del cartone animato della Pixar intitolato Inside Out, sembrerebbe che i due termini possano interscambiarsi a
piacimento. È proprio così?
Cos’è successo a Cannes quest’anno? Cosa c’è in Inside Out di così
interessante in ambito neuroscientifico?
Quest’anno l’applauso più
forte del festival di Cannes 2015 è stato riservato ad un cartoon, il “gioiello”
denominato a proposito Inside Out.
Così descrive la giornata Repubblica: “Risate, commozione, applausi
a scena aperta e ovazione finale per un
film sulle emozioni che permette allo spettatore di provarle tutte”. Ci si
riferisce forse anche al sistema mirror,
quello dei famigerati neuroni specchio?
“A presentare il film sulla Croisette
oltre al patron della Pixar John
Lasseter il regista, premio Oscar per Up, Pete
Docter e alcuni dei doppiatori tra cui l’attrice comica presentatrice dei
Golden Globe Amy Poehler”.
Da cosa nasce Inside Out? Sembrerebbe proprio
dall’esperiena di vita, direi, di paternità, di Lasseter: “Quando ho fatto Up ormai sei anni fa mia figlia Elie aveva nove anni e aveva
prestato la voce alla piccola Ellie” spiega il regista, “poi ha compiuto undici anni e all’improvviso è
diventata meno energica, più pensierosa e io
mi chiedevo che sta succedendo nella
sua testa? Da questo semplice interrogativo di padre è nato Inside Out, il tentativo di mostrare al mondo quello
che tutti abbiamo vissuto ma mai veramente visto”, cioè le nostre emozioni all’opera!
“Il cartone animato, infatti, come
brevemente mostra il trailer in
italiano, racconta quel che accade nella
testa di una undicenne, Riley, quando insieme ai suoi genitori si
trasferisce dal Minnesota a San Francisco.
Tristezza, paura, disgusto, rabbia e gioia si alternano alla console dei suoi sentimenti incarnati in cinque
pupazzetti dai colori vivaci”.
Ora si parla di sentimenti... qual’è la differenza con le emozioni?
Una differenza
c’è.
Il sentimento, anche
detto, stato affettivo, si può definire come l’aspetto puramente soggettivo della vita psichica, che consiste nell’impressione gradevole o
sgradevole che essa produce nel soggetto che conosce o appetisce, senza
esprimere per se stesso alcun rapporto con un oggetto. Come afferma il filosofo
Cornelio Fabro: «L’intima natura del sentimento non è oggetto di definizioni, ma di esperienza, perché esso è un prius assoluto che sfugge ad ogni analisi
riflessiva e non si lascia descrivere che in modo indiretto» (L’anima. Introduzione al problema dell’uomo, p. 18). Il
sentimento indica soltanto lo stato del soggetto, per esempio di
gioia o di tristezza, senza riferimento ad oggetto alcuno.
Per esempio, il sentimento di tristezza provocato dalla conoscenza di
una malattia grave; possiamo distinguere perfettamente la notizia conoscitiva, la tendenza
di fuggire dalla malattia prendendo le medicine e lo stato di sconforto e tristezza presente in noi. Il sentimento di
tristezza, a differenza degli altri due, non mi presenta nulla di obiettivo
fuori di me. Così, pure, alla puntura di uno spillo, possiamo distinguere la
notizia tattile che esso lede i tessuti, il movimento con cui mi allontano
dallo spillo ed il dolore provocato dalla puntura. L’aspetto sentimentale è
costituito dal dolore che viene
sperimentato solo dal soggetto che soffre. Il dolore sarà sempre «mio», ed il
dolore degli altri sarà conosciuto per analogia al mio dolore.
Lo illustra bene il filosofo Ortega y
Gasset quando afferma nel suo El hombre y la gente «se un altro ha mal di denti, il suo volto, con i
muscoli contratti, mi offre lo spettacolo di uno che prova dolore, ma il suo mal di denti non affligge me e, perciò, quello
che di lui provo, non assomiglia per niente a quello che provo quando il mal
di denti ce l’ho io. In fin dei conti, il mal di denti dell’altro è per me una
supposizione, un’ipotesi, un dolore presunto. Il mio, al contrario, è
indubitabile» (Obras completas, vol. VII, p.
100).
L’emozione è, invece, un sentimento
intenso che porta con sé una commozione somatica od organica caratteristica.
I sentimenti, infatti,
suscitano in noi una reazione tranquilla, che non altera il ritmo né la
normalità fisiologica; ma nelle situazioni impreviste sorge l’emozione, un sentimento intenso, che modifica il ritmo ed attiva la forza
muscolare e la secrezione delle ghiandole endocrine, ad esempio.
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