martedì 26 novembre 2019

Cineforum UER - REPLICAS: il tuo corpo è ciò che sei? - report cineforum

di Claudia Fini (UNESCO Chair in Bioethics and Human Rights)
Il 20 Novembre presso l’Università Europea di Roma (UER), si è svolto il Cineforum su Replicas, il nuovo film di Jeffrey Nachmanoff. Replicas affronta in chiave fantascientifica il moderno concetto di intelligenza artificiale intesa come la capacità di replicare le facoltà cognitive umane in un mezzo artificiale. Keanu Reeves veste i panni di Will Foster, dipendente dell'azienda futuristica Bionyne, il cui scopo è quello di trapiantare la rete neurale della coscienza umana in umanoidi artificiali.
Dopo un incidente d’auto che causa la morte della moglie e dei suoi tre figli, Foster riesce a clonare i corpi dei familiari deceduti e a trapiantarvi la loro intera coscienza così che nessuno di essi abbia ricordo dell’incidente e possa continuare a vivere come una replica della persona originale. In Replicas, il corpo diventa così una crisalide, un mero abito da poter cambiare al momento della morte, mentre la mente si trasforma in un vero e proprio insieme di file di cui fare il backup sul nuovo mezzo corporeo.

Molte sono le produzioni cinematografiche e televisive recenti che affrontano il tema dell’intelligenza artificiale e del dualismo mente-corpo che ne deriva. Da The Matrix alla serie Netflix Altered Carbon, non c'è da meravigliarsi di come, nell'era dell'informazione, tali parabole siano al centro delle nostre costruzioni narrative più ambiziose. E cosa non è più ambizioso dell’immortalità? Dalla pratica della mummificazione degli antichi egizi, l’umanità è sempre stata affascinata dal concetto della vita eterna. Ma se un tempo la fantasia degli uomini immaginava fontane dell’eterna giovinezza e un corpo che non sarebbe mai invecchiato, adesso questo passa in secondo piano e lascia spazio al mito della mente e della coscienza eterne.

Negli ultimi anni, la rivoluzione tecnologica e le innovazioni mediche e scientifiche, si sono profondamente intrecciate all'antico fascino umano dell’immortalità, dando così origine ad un nuovo movimento culturale: il trasnsumanesimo. Nel 1957, il biologo Julian Huxley definiva il transumanesimo come «l'uomo che rimane umano, ma che trascende sé stesso, realizzando le nuove potenzialità della sua natura umana, per la sua natura umana». Il tema romantico della Natura e della creazione artificiale che disturba l’equilibrio naturale perfetto risuona l’eco di Frankenstein di Mary Shelley e della conoscenza pericolosa che spinge l’uomo a varcare i confini sicuri della sua esistenza e a “giocare a fare Dio”. Nella società moderna in cui la tecnologia avanza sempre più velocemente, non è difficile fantasticare sul come, in un prossimo futuro, le nuove scoperte scientifiche verranno sfruttare per aumentare le facoltà fisiche e cognitive umane.

Il Prof. Monti nel suo ufficio a UCLA, California
Martin Monti, professore associato presso il dipartimento di psicologia dell’Università della California Los Angeles e direttore del MontiLab, ha svolto un lavoro rivoluzionario sul cervello umano e sulla coscienza post-trauma. Secondo il Dr. Monti, la trascrizione della rete neurale umana in un nuovo mezzo a base di silicio non è impossibile e che forse, un giorno, sarà addirittura possible ottenere risultati simili a quelli narrati in Replicas. Secondo la teoria dell'informazione integrata infatti, se si ricrea l'esatta funzione e collegamenti di ogni neurone umano in un chip, si potrebbe ottenere un circuito elettrico che sia una vera e propria copia artificiale dell’originale sistema biologico. Che tutto ciò sia la coscienza umana è un altro paio di maniche! 

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